Nuada suonò la campana del tempo per dare il segno che era finito il periodo in cui lui ed il suo popolo avrebbero avuto un corpo di carne, ed il luminoso splendore incorporeo che i Tuatha De Danaan avevano a Tir-na-Moe prima che si accingessero alla formazione della Terra, ritornò a loro. E questo splendore era così accecante che i discendenti di Milesio si coprirono gli occhi. “Non copritevi gli occhi – disse Nuada – Stenderemo su di noi il Mantello dell’Invisibilità, il Faed Feea. Vi doniamo l’Irlanda, ma poiché le nostre mani l’hanno formata non vogliamo abbandonare completamente il paese. Saremo nella bianca foschia che avvolge le montagne; saremo la pace che spira sui laghi; saremo il grido di gioia dei fiumi; saremo la saggezza segreta dei boschi. Molto tempo dopo che i vostri discendenti ci avranno dimenticato, udiranno la nostra musica sulle alture soleggiate e vedranno i nostri grandi cavalli bianchi sollevare le loro teste dai laghi di montagna e scuotere la rugiada notturna dalle loro criniere; alla fine sapranno che tutta la bellezza del mondo ritorna a noi, e che le loro battaglie non sono che un’eco delle nostre. Alzate i visi, o Irlandesi, Figli di Milesio, Figli di Beltu l’Altero Padre, e salutate la terra che appartiene a voi!”